M: Certo, tesoro mio.
B: Quanto?
M: Ti voglio bene più di quanto il corvo ne vuole al suo gioiello, più di quanto il cane ne vuole alla sua coda, più di quanto la balena ne vuole al suo spruzzo.
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B: E cosa succede mamma se io porto le uova, le nostre uova di pernice, e sto attenta e cerco di camminare adagio, ma cado e rompo le uova?
M: Non sarò di certo contenta, ma ti vorrò bene lo stesso.
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B: E se non ritorno a casa e ululo con i lupi e dormo in una grotta?
M: Allora sarò molto triste, tesoro. Ma ti vorrò bene lo stesso.
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B: E se mi trasformo in un orso polare, l’orso più cattivo che hai mai visto, con i denti bianchi e aguzzi e ti rincorro fino alla tenda e tu urli?
M: Ci rimarrò male e sarò molto spaventata. Ma lo stesso, dentro l’orso, sarai sempre tu e io ti vorrò sempre bene. Ti voglio bene ora e te ne vorrò per sempre perché tu sei il mio tesoro.
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Questa bella fiaba eschimese in cui la bimba inuit interroga la madre circa la loro relazione, descrive perfettamente una relazione affettiva gratificante e sicura fatta di: amore, stima, sicurezza, considerazione positiva incondizionata delle emozioni e degli atteggiamenti della bimba da parte della madre; disapprovazione costruttiva di alcuni comportamenti della piccola senza intaccarne l’autostima; espressione autentica e spontanea dei sentimenti da parte della madre (ottimo esempio per la sua piccola).
► Per una piacevole lettura della fiaba con i vostri piccoli:
"Mamma mi vuoi bene?" di Joosse Barbara M. - Fabbri Editore, collana I girini.